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 Bed & Breakfast Olania - Castellammare di Stabia (NA) - www.bbolania.it

 

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Area Riservata:

 

 

 

SALERNO E PROVINCIA

 

 

 

SALERNO

Dista da Castellammare di Stabia 36km, circa 38 minuti. Possibilità di arrivarci in macchina o autobus.

 
 


 

La visita alla città di Salerno può iniziare con il Duomo, costruito dopo la conquista da parte di Roberto il Guiscardo ed ora dedicato all'apostolo Matteo.

Nei secoli subì vari rifacimenti ma recentemente è stato riportato all'originaria struttura romanica.

All'interno sono custodite vari tombe,tra cui quella del Papa Gregorio VII,di Ruggero Borsa, figlio di Roberto il Guiscardo, della regina Margherita di Durazzo e la cripta del santo patrono "San Matteo".

Legato invece al periodo longobardo è l'imponente Castello di Arechi che domina la città dall'alto di Colle Bonadies.

La Chiesa del Crocifisso ha origine nel X – XI secolo ma negli anni ha subito numerose modifiche. L ’interno è ha pianta basilicale con colonne di spoglio mentre la cripta ospita un affresco quattrocentesco.

Pontecagnano, centro agricolo e industriale, fu una delle postazioni più avanzate degli Etruschi in Campania.

Il Museo nazionale dell'Agro Picentino illustra la storia dell'abitato, soprattutto tramite corredi funerari di diverse epoche.

Ci sono molte testimonianze dell'età del ferro, con armi e vasellame prodotti in Grecia del VII secolo, ceramiche corinzie e attiche del secolo successivo e corredi e tombe risalenti al IV secolo.

Anche i dintorni di Salerno sono pieni di echi storici, ne è una prova l'area archeologica etrusco-sannitica di Fratte.

Per gli amanti del verde consigliamo infine una visita alla vicina Oasi WWF di Persano.

 

AMALFI

Dista da Castellammare di Stabia 51km, circa 64 minuti. Possibilità di arrivarci in macchina o autobus.

 

La Repubblica Marinara fondata da Ercole

La leggenda racconta che la fondazione di Amalfi fu un tributo d'amore che Ercole, figlio di Giove, volle dedicare alla sua amata. La fanciulla che infiammò il cuore di Ercole, si chiamava Amalfi e aveva gli occhi dello stesso colore del mare. Fu per questo che alla sua prematura morte, l'addolorato compagno volle seppellirla in un luogo bellissimo, in cui il mare avrebbe per sempre abbracciato le spoglie mortali della sua donna. Sulla tomba della sua amata, Ercole fondò Amalfi, e la sua forza fu una qualità sempre evidenziata nella storia della città.

 

Un po' di storia di Amalfi

Questa forse è solo leggenda, mentre la storia reale di Amalfi è così antica che le sue origini vanno ricercate al tempo della lotta dei romani contro le popolazione barbare. La particolare posizione della città, ha fatto dell'attività marittima, la principale fonte di guadagno di Amalfi, permettendole inoltre, di stringere importanti rapporti commerciali con Bisanzio e l'Egitto. Delle quattro Repubbliche marinare, fu probabilmente la prima a riuscire ad ottenere l'indipendenza, a dotarsi di una propria struttura politica e darsi un codice giuridico, conosciuto come "Tavole amalfitane". La sua indipendenza risale al 839, ma già da diverso tempo la città amalfitana godeva di un buona flotta e di ottimi commercianti che stringevano rapporti economici con tutti i paesi del mediterraneo. E' stato sicuramente questo il periodo più florido della città di Amalfi che cadde rapidamente quando, nel 1137, fu saccheggiata dai militari della Repubblica marinara di Pisa dopo aver subito una serie di inondazione che l'avevano già oltremodo indebolita. La città risorgerà con l'avvento del Romanticismo italiano, quando sarà riscoperta come luogo turistico dai grandi viaggiatori, soprattutto inglesi e tedeschi. Attirati dalla rigogliosa natura della Costiera e dallo storico passato, dal 1700 Amalfi ritorno ad essere un centro di grandissima attrazione per i viaggiatori di tutta Europa. Oggi Amalfi è il "capoluogo" della bellissima Costiera Amalfitana, dichiarata "Patrimonio dell'umanità in Italia" dall'UNESCO.

 

In giro per Amalfi

La cittadina non è molto grande e si gira a piedi in poco tempo. Dopo la visita d'obbligo al Duomo, le pause più frequenti sono quelle che riguardano le botteghe con souvenir e prodotti tipici di cui è piena la cittadina. Una sosta per una delizia al limone o per le altre squisitezze della Costiera Amalfitana, è d'obbligo. Partendo dalla parte bassa della città, che costeggia il mare, un arco conduce alla zona del centro storico e poi alla piazza principale da cui parte una leggera salita che porta verso la parte alta della città. Ristoranti e trattorie accompagnano il cammino dei turisti, richiamandoli come le mitiche sirene che vivevano nelle acque della vicina Sorrento.

 

Il duomo di Amalfi: la Chiesa dal volto cancellato

Se qualcuno ha mai visto una foto o una cartolina di Amalfi, sopra c'era sicuramente l'immagine del Duomo che unisce due Chiese originariamente separate. I lavori di ristrutturazione alla quale è stata sottoposta la struttura, ne hanno alterato in modo significativo il disegno originale. Nel 1861, un tratto del coronamento, tenuto in pessimo stato, crollò a causa di un fortissimo vento. I danni alla cattedrale furono molto lievi, ma si optò lo stesso per operare un restauro completo. In seguito a questa decisione, la secolare stratificazione delle varie scuole scultoree che si erano alternate nell'abbellimento della facciata, furono completamente cancellate, per dare spazio ad una ricostruzione dello stile originale della Chiesa. Secondo alcuni studiosi, se ci si fosse limitati a restaurare la parte di coronamento, oggi la Chiesa presenterebbe uno stile unico, una sorta di mosaico dei tempi, nel quale si potrebbero ammirare le varie influenze. Gli stessi studiosi sostengono che sotto la facciata attuale, la Chiesa nasconda ancora tracce della stratificazione secolare che, per qualche motivo ancora sconosciuto, i politici del tempo hanno voluto cancellare senza alcun appello.

 

La carta amalfitana: passione secolare

La carta prodotta ad Amalfi, chiamata "Charta Bambagina", è molto usata per pubblicazioni particolari quali edizioni editoriali di pregio, carta da lettera, inviti, biglietti da visita e importanti attestati. La sua pregiata fattura ha origini molto antiche: pare, infatti, che alcune cartiere fossero attive già al tempo in cui Amalfi era una Repubblica Marinara. Ottenuta con un procedimento molto particolare, rappresenta un pezzo di storia antichissima, che affonda le sue radici nella cultura e nel fascino di Amalfi. La "Charta Bambagina" è molto preziosa perché oltre alla normale cellulosa utilizzata per qualunque tipo di carta, viene mescolata con stracci di lino, canapa e cotone macerati. Un procedimento lento e meticoloso che richiede tecnica e pazienza, considerato che la poltiglia derivata dal trattamento delle stoffe, viene messa in forma di pagina rigorosamente a mano. Notizie ufficiali riguardante la pregiata carta di Amalfi, si trovano in un editto di Federico II che ne proibiva l'utilizzo per gli atti notarili, sia per il suo alto costo, sia per la delicatezza che la rendeva meno duratura della carta tradizionale. Il divieto non fu accolto e la carta continuò ad essere prodotta e utilizzata. L'alluvione che colpì la città di Amalfi nel 1954, tra gli altri gravissimi danni, causò la distruzione di quasi tutti i laboratori. Grazie alla passione e alla tradizione conservata da due famiglie amalfitane, la preziosa carta viene prodotta ancora oggi, con lo stesso procedimento che l'ha resa così famosa in passato.

 

POSITANO

Dista da Castellammare di Stabia 28km, circa 62 minuti. Possibilità di arrivarci in macchina o autobus.

 

 

Chi pensa a Positano, inevitabilmente, finisce con il pensare alla Moda Positano alle spiagge di Positano ed al mare della Costiera Amalfitana. In effetti questa magnifica realtà offre molto di più anche a chi vuole concedersi un tour di tipo tradizionale. Chi lo desidera, infatti, può dedicarsi alla visita degli interessanti monumenti di Positano costituiti soprattutto da reperti di varie epoche. Tra questi, quelli più interessanti, sono quelli conservati assieme ai resti delle Torri di guardia che, anticamente, servivano per gli avvistamenti delle navi e per cercare di impedire gli sbarchi dei pirati o, più in generale, degli invasori.

Parlare delle Torri di Positano è come parlare di una parte importante della storia di Positano perché testimoniano quanto fosse concreto e sentito il problema degli sbarchi dei saraceni in Costiera Amalfitana.

Tra queste merita attenzione la Torre della Sponda che si trova nella zona alta che sovrasta la Marina Grande di Positano. Ormai inutilizzata, essa fu smobilittata nel 1758 e, successivamente, dal 1817 divenne una abitazione privata.

La Torre Trasita, invece, si trova a metà strada lungo il percorso che porta dalla Marina Grande alla spiaggia di Fornillo e, secondo una opinione diffusa, si chiama così proprio per la zona in cui è sorta. Seguì le stesse sorti della Torre della Sponda, ma nel 1950 è stata massicciamente restaurata.

Sempre tra le Torri di Positano, inoltre, la Torre di Fornillo è la più recente perché realizzata nel ‘500. Come le altre due fu smobilitata nel 1758 e venduta nel 1817. Nel 1930, invece, fu restaurata.

I resti di un’ ultima torre – di epoca angioina – infine si trovano sugli isolotti de “Li Galli”, ma proprio per la sua importantissima posizione aveva una particolarità: la torre de “Li Galli, infatti, aveva un suo castellano. Figura che mantenne a lungo prima di divenire motivo di attrazione per le celebrità che ha ospitato a partire dal 1925 in poi.

Oltre alle Torri ed alle chiese Positano presenta anche alcune stupende ville settecentesche. Alcune di queste ultime – le ville settecentesche di Positano – sono state trasformate in alberghi ma conservano intatto il loro antico fascino.

Tra le ville che meritano di essere ammirate figurano: Palazzo Murat (che si trova lungo la strada che porta al mare), Villa Sersale che si trova in Via Cristoforo Colombo, ed ancora Villa Orseola (ex Villa Margherita), Villa Stella romana ed altre ancora.

 

VIETRI SUL MARE

Dista da Castellammare di Stabia 31km, circa 32 minuti. Possibilità di arrivarci in macchina o autobus.

 

Passeggiando nel caratteristico centro storico di Vietri sul Mare possiamo ammirare:

 

- la Chiesa di san Giovanni Battista, di antica fondazione e caratterizzata dalla cupola decorata con maioliche colorate;

- il Museo Provinciale della Ceramica, che è ospitato all'interno della splendida Villa Guariglia, in cui sono conservati mirabili esempi di antiche ceramiche vietresi;

- il Museo Manuel Cargaliero, nato con lo scopo di diffondere la conoscenza e l'arte di fare la ceramica contemporanea;

- le innumerevoli bellezze naturalistiche e le belle spiagge che circondano il borgo abitato.

 

Chi pensa a Positano, inevitabilmente, finisce con il pensare alla Moda Positano alle spiagge di Positano ed al mare della Costiera Amalfitana. In effetti questa magnifica realtà offre molto di più anche a chi vuole concedersi un tour di tipo tradizionale.

Chi lo desidera, infatti, può dedicarsi alla visita degli interessanti monumenti di Positano costituiti soprattutto da reperti di varie epoche.

Tra questi, quelli più interessanti, sono quelli conservati assieme ai resti delle Torri di guardia che, anticamente, servivano per gli avvistamenti delle navi e per cercare di impedire gli sbarchi dei pirati o, più in generale, degli invasori.

Parlare delle Torri di Positano è come parlare di una parte importante della storia di Positano perché testimoniano quanto fosse concreto e sentito il problema degli sbarchi dei saraceni in Costiera Amalfitana.

Tra queste merita attenzione la Torre della Sponda che si trova nella zona alta che sovrasta la Marina Grande di Positano. Ormai inutilizzata, essa fu smobilittata nel 1758 e, successivamente, dal 1817 divenne una abitazione privata.

La Torre Trasita, invece, si trova a metà strada lungo il percorso che porta dalla Marina Grande alla spiaggia di Fornillo e, secondo una opinione diffusa, si chiama così proprio per la zona in cui è sorta. Seguì le stesse sorti della Torre della Sponda, ma nel 1950 è stata massicciamente restaurata.

Sempre tra le Torri di Positano, inoltre, la Torre di Fornillo è la più recente perché realizzata nel ‘500. Come le altre due fu smobilitata nel 1758 e venduta nel 1817. Nel 1930, invece, fu restaurata.

I resti di un’ ultima torre – di epoca angioina – infine si trovano sugli isolotti de “Li Galli”, ma proprio per la sua importantissima posizione aveva una particolarità: la torre de “Li Galli, infatti, aveva un suo castellano. Figura che mantenne a lungo prima di divenire motivo di attrazione per le celebrità che ha ospitato a partire dal 1925 in poi.

Oltre alle Torri ed alle chiese Positano presenta anche alcune stupende ville settecentesche.

Alcune di queste ultime – le ville settecentesche di Positano – sono state trasformate in alberghi ma conservano intatto il loro antico fascino.

Tra le ville che meritano di essere ammirate figurano: Palazzo Murat (che si trova lungo la strada che porta al mare), Villa Sersale che si trova in Via Cristoforo Colombo, ed ancora Villa Orseola (ex Villa Margherita), Villa Stella romana ed altre ancora.

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